Si è svolto martedì 18 novembre, al Teatro Gonzaga di Ostiano, l’incontro dedicato ai Sindaci delle Province di Cremona e Mantova, promosso dall’Hub della Conoscenza, nell’ambito del Progetto ITALIAE, iniziativa della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nata per favorire la cooperazione intercomunale e sostenere gli enti locali nella gestione delle sfide amministrative.
L’Hub della Conoscenza ha presentato agli Amministratori Mantovani il percorso già avviato nei mesi scorsi con i colleghi cremonesi, con l’obiettivo di sviluppare nuove forme di collaborazione tra enti e avviare processi di coprogettazione per la gestione condivisa dei servizi.
L’apertura dei lavori
Ad aprire l’incontro, Giuliano Noci, Direttore dell’Hub della Conoscenza e Prorettore del Politecnico di Milan
o, che ha richiamato il lavoro svolti nei mesi scorsi: “Vi illustreremo i risultati dello studio condotto partendo dai Comuni che hanno già sperimentato forme di gestione associata”.
A coordinare i lavori sono stati Claudio Russo, Responsabile dei progetti di cooperazione inter istituzionale del Politecnico di Milano, e Giulia Marchio, Ricercatrice e project manager del campo dell’innovazione nella Pubblica Amministrazione.
I saluti istituzionali
Il Sindaco di Ostiano, Canzio Posio, ha richiamato la peculiarità della Lombardia, regione che unisce grandi poli urbani e piccoli Comuni: “Per approntare i problemi del territorio serve una visione unitaria. Dobbiamo dotarci di strumenti che ci consentono una gestione efficace”.
Il Presidente della Provincia di Cremona, Roberto Mariani, ha posto l’accento sulla necessità di innovare: “Dalle parole del Professor Noci emerge il tema delle risorse. È una sfida che dobbiamo affrontare. Le autonomie locali hanno grandi possibilità, soprattutto ragionando in un’ottica di area vasta. È un percorso da fare insieme, e dobbiamo farlo rapidamente”.
Per la Provincia di Mantova è intervenuto Enrico Lungarotti, delegato con competenze in materia di legalità, trasporti e sport.
I risultati dello studio: servono aggregazioni più forti
Claudio Russo ha presentato le analisi condotte: nelle Province di Cremona e Mantova, la cooperazione intercomunale è già presente, rispettivamente con 10 unioni (25 comuni coinvolti) e 5 unioni (11 Comuni coinvolti). Dallo studio emerge inoltre che la capacità amministrativa cresce al crescere della dimensione demografica, sia in termini di dotazione organica, sia di spesa pro capite.
Secondo una prima analisi a livello nazionale svolta dal team, la soglia minima ottimale per le prossime aggregazioni dovrà essere di circa 50 mila abitanti.
È emersa inoltre l’urgenza espressa direttamente dai Sindaci di una gestione condivisa di servizi prioritari quali l’ufficio tecnico, la gestione dei rifiuti, la polizia locale e la trasformazione digitale.
La proposta
Il modello suggerito dal Politecnico di Milano prevede tre livelli di collaborazione:
1) Area vasta: è il livello più alto, copre un territorio molto esteso. Qui si ragiona su strumenti più complessi, come i consorzi;
2) zone omogenee: sottostanti l’area vasta. Raccolgono e organizzano i bisogni comuni per trovare soluzioni condivise;
Esempio: per il SUAP ha senso che il presidio sia gestito a livello di zona omogenea.
3) area locale (i singoli comuni): qui restano le attività più di prossimità e specifiche. Esempio: i regolamenti comunali;
Ci sono servizi che non possono essere gestiti da un solo comune in modo efficace.
Per esempio, condividere la polizia locale non significa solo condividere il corpo dei vigili, ma fare una pianificazione strategica comune: partecipare a bandi, ottenere finanziamenti, coordinare le attività.
Il team del Politecnico di Milano ha individuato 10 zone omogenee, ognuna con una propria vocazione territoriale, definite sulla base delle collaborazioni già esistenti.
«È una proposta, ha sottolineato Giulia Marchio ai presenti, che desideriamo costruire insieme a voi, partendo dai servizi di cui avete bisogno e da chi sarà disponibile a partecipare portando il proprio contributo.”
Prossimi passi
Il professor Noci ha annunciato nuovi appuntamenti: “Saranno organizzati altri due incontri a Cremona e Mantova per definire chi aderirà concretamente al progetto. La Pianura Bresciana, dove siamo partiti prima, ha già avviato questo percorso; ora è il momento di costruire una visione condivisa su tutto il territorio della Lombardia orientale”.
L’incontro di Ostiano si chiude così come un passaggio decisivo verso un nuovo modello di collaborazione istituzionale, volto a rafforzare la capacità amministrativa dei Comuni ed a migliorare la qualità dei servizi ai cittadini, con la finalità di rendere attrattivi i territori, soprattutto per le giovani generazioni.




