_ PRESENTAZIONE DELL’HUB
L’Hub della Conoscenza
Genesi del progetto
Il progetto HUB della conoscenza, sostenuto da Cassa Padana in “partnership” con il Politecnico di Milano, il coinvolgimento dell’Istituto di Istruzione Superiore “V. Capirola” di Leno (con il supporto della provincia di Brescia), ha l’obiettivo di mettere al centro delle dinamiche territoriali il tema della conoscenza e dello sviluppo di risorse umane.
“Individui e imprese si trovano oggi a dover operare in un contesto in profonda trasformazione: tensioni a livello geopolitico, transizione verde, trasformazione digitale, Intelligenza Artificiale e calo demografico impongono, tra gli altri, a manager e tecnici importanti riflessioni sulle logiche di gestione d’impresa per il prossimo futuro.
Mai nella storia industriale moderna le imprese si sono trovate a fronteggiare contemporaneamente un insieme di sfide così rilevante, per numerosità e intensità. Emerge un nuovo paradigma competitivo, che può essere ricondotto alla prospettiva dell’economia sostenibile della conoscenza.”
Il contesto in cui individui e imprese si trovano oggi a dover operare è in profonda trasformazione.
Nella storia moderna, non si è probabilmente mai verificato una situazione quale quella attuale in cui operatori economici e soggetti istituzionali si trovano a dover gestire così tante forzanti di cambiamento in contemporanea.
Tra le altre, si intende porre l’accento alla transizione ambientale – ormai conclamata anche in relazione ai recenti episodi rappresentativi di un cambiamento climatico –, che impone comportamenti eco-compatibili da parte del top management aziendale ma nel contempo qualifica una domanda di mercato sempre più marcatamente orientata verso le cosiddette “soluzioni verdi”.
Non meno rilevante è la transizione digitale: l’affermazione di tecnologie come la blockchain, il cosiddetto Metaverso e soprattutto l’Intelligenza Artificiale (IA)
richiedono competenze e strumenti nuovi nei processi decisionali e gestionali delle imprese (oltre a determinare importanti implicazioni sul fronte ambientale).
In questo quadro, è quanto mai opportuno evidenziare che il divario che si prospetta all’orizzonte non è tanto e solo di natura reddituale – tra imprese in salute finanziaria e imprese in difficoltà di cassa – quanto piuttosto di competenze: tra soggetti che sono in grado di cavalcare le trasformazioni in atto e rimanere con profitto sul mercato e operatori che invece non sono in possesso di skills coerenti con lo scenario di mercato che si va profilando in virtù dei macro-cambiamenti sopra delineati. È questo lo scenario emergente di una “economia della conoscenza”, che andrà a caratterizzare una nuova forma di polarità del contesto socioeconomico.
Stante questa complessità di scenario, il territorio della Bassa Bresciana è per certi versi, più di altri, in una situazione in cui queste trasformazioni rischiano di essere ancora più impattanti e pertanto di penalizzare in misura ancora più significativa soggetti e operatori economici del territorio.
Da un lato, l’assenza di un soggetto (sovra-comunale) in grado di definire politiche a supporto della competitività delle imprese e/o progetti finalizzati ad aumentare l’attrattività del territorio rispetto ai talenti (sempre più rilevanti in una economia della conoscenza) lo penalizza rispetto ad altre aree omogenee, si pensi alle Comunità Montane; dall’altro, la prevalenza, in senso relativo, di una economia agricola e di aziende (industriali) di piccole dimensioni rende le sfide, delineate nel presente documento, ancora più complesse rispetto ad altri territori in cui sono attività soggetti istituzionali e portatori di interesse delle imprese con una specifica vocazione al cambiamento.
Obiettivi e principi di riferimento
Nel contesto sopra delineato, emerge con evidenza la necessità e l’opportunità di rendere operativo nella Bassa Bresciana un Hub della Conoscenza, fortemente orientato all’affermazione nel territorio di una prospettiva industriale e gestionale orientata alla sostenibilità (ambientale). Si intende far riferimento alla creazione di un soggetto con funzione di integratore, appunto un hub, di competenze d’eccellenza (provenienti da centri di eccellenza operanti su scala lombarda e nazionale) al fine di metterle al servizio dell’auspicata trasformazione degli attori del territorio. Tale hub deve essere:
- aperto, ovvero in grado di individuare sul mercato dei servizi professionali operatori in grado di far fronte al fabbisogno di conoscenza rilevato a livello locale;
- radicato sul territorio: in possesso di un sistema di relazioni e di una conoscenza che gli permetta di identificare e qualificare i fabbisogni critici delle differenti categorie merceologiche target;
- snello: in possesso cioè delle risorse umane strettamente necessarie per la costruzione, grazie alla capacità di integrazione sopra evidenziata, di piattaforme di offerta coerenti con i differenti profili di domanda;
- flessibile, ovvero in grado di orientarsi con riferimento a differenti profili di offerta riguardanti anche ambiti tematici e competenze molto differenziati (ma coerenti con il fabbisogno espresso su scala locale).