La cooperazione inter-comunale come leva di competitività territoriale

La cooperazione inter-comunale come strumento per rafforzare la competitività dei territori. È stato questo il fulcro del secondo incontro promosso dal Progetto Hub della Conoscenza che ha riunito, presso il Teatro Gonzaga di Ostiano (CR), amministratori locali e rappresentanti istituzionali delle Province di Brescia, Cremona e Mantova.
L’obiettivo? rafforzare la collaborazione tra comuni e incrementare strategie condivise per affrontare le sfide legate a sviluppo economico, spopolamento e digitalizzazione.
Un tema centrale per i territori dove la maggior parte dei comuni ha meno di 5000 abitanti e dove la fuga dei giovani rischia di compromettere la crescita e la qualità dei servizi.

Ad aprire i lavori, dopo i saluti iniziali di Giuliano Noci, Direttore dell’Hub della Conoscenza e Prorettore del Politecnico di Miano, è stato Canzio Posio, sindaco di Ostiano, che ha sottolineato come i territori in cui viviamo non possano essere considerati aree indistinte, ma realtà con identità specifiche che, se valorizzate attraverso una cooperazione efficace, possono diventare un punto di forza.

Andrea Virgilio, Sindaco di Cremona, ha evidenziato l’importanza di fare sistema e la necessità di una visione comune sui temi cruciali come, per esempio, la pianificazione urbanistica: “Troppo spesso i piccoli comuni prendono decisioni diverse tra loro. Dobbiamo invece coordinarci e adottare strategie che siano utili a cittadini e imprese”.
Dello stesso avviso anche Roberto Mariani, Presidente della Provincia di Cremona, che ha ricordato il lavoro svolto sulle aree omogenee cremonesi e casalasche, ribadendo come queste iniziative possano essere estese anche ai territori vicini.

Un focus particolare è stato posto sulla necessità di una visione condivisa, come sottolineato da Emanuele Moraschini, Presidente della Provincia di Brescia, e dal dirigente Alessandro Gatti, Provincia di Mantova, che ha portato un punto di vista più tecnico: “Oggi la pianificazione territoriale deve per forza considerare aree più vaste. La collaborazione tra Province, dunque, è inevitabile per dare risposte concrete ai nostri cittadini”.
Tra gli ospiti anche Luciano Pizzetti, Onorevole e Presidente del Consiglio comunale di Cremona, il quale, sulla scia di quanto detto in precedenza, ha ribadito che “le unioni vincono e le fusioni falliscono”, e di come la cooperazione sia l’unico strumento per garantire sviluppo e servizi efficienti.

All’incontro ha partecipato anche Giovanni Vetritto, Coordinatore Progetto ITALIAE, Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie, Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha ribadito il supporto del progetto alla strategia di governance del territorio e l’importanza di una cooperazione inter-comunale. “Le persone si muovono senza badare ai confini amministrativi. Anche i servizi dovrebbero rispondere a questa logica.
Secondo Vetritto dunque, l’unione non è solo un modo per fare funzionare i piccoli comuni, ma per migliorare la gestione amministrativa di tutti, anche dei più grandi.

A sottolineare l’urgenza di un cambio di passo è stato Giovanni Xilo, Coordinatore Laboratorio Permanente Progetto ITALIAE, che ha ricordato come per i piccoli comuni sia sempre più complicato riuscire a cambiare totalmente la gestione amministrativa, ma che se questo non avverrà nel breve periodo, saranno destinati a sparire. Per farlo dunque, è necessario ragionare in termini di scala.
L’ultimo ad intervenire è stato Claudio Russo, Responsabile progetti su cooperazione inter-istituzionale, Politecnico di Milano – Formez PA, che ha illustrato il percorso di analisi che coinvolgerà i comuni interessati nelle prossime settimane: “Dobbiamo partire da un’indagine approfondita su come i comuni sono strutturati e su quali servizi possono essere garantiti in forma associata”.

A chiudere i lavori, il Professor. Noci, che ha sintetizzato le tre sfide principali per il territorio:

  1. valorizzazione del settore agroalimentare, asset strategico per le province coinvolte;
  2. inversione del trend di spopolamento, che sta svuotando i piccoli comuni;
  3. potenziamento delle infrastrutture, che devono essere pensate in un’ottica sovracomunale;

“Se non facciamo massa critica e non creiamo strategie comuni, diventeremo territori irrilevanti” ha avvertito Noci, invitando i presenti a trasformare le idee in progetti concreti.

L’incontro si è concluso con un dibattito tra i Sindaci presenti, che hanno espresso la volontà di lavorare insieme, affinché la cooperazione inter-comunale diventi motore di sviluppo per tutti il territorio.

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